Nullatenenti per il fisco, ma in realtà proprietari di beni mobili e immobili e da ingenti disponibilità finanziarie per un “tesoretto” di un milione di euro
E’ quanto accertato dagli uomini della Guardia di Finanza, che stamani hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Velletri nei confronti di una coppia di nomadi residenti ad Ardea, alle porte della Capitale.
Le attività investigative da parte dei militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Pomezia sono partite da alcune segnalazioni di operazioni sospette relative a ingenti movimentazioni finanziarie effettuate da un uomo di Ardea, ma di origini siciliane, risultato, a una prima analisi, del tutto privo di capacità economiche.
Gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle hanno consentito, invece, di portare alla luce un vero e proprio tesoretto nascosto, frutto dei reati predatori perpetrati nel tempo dalla compagna dell’uomo, “dotata” di un rilevante curriculum criminale, con una serie di arresti e condanne, soprattutto per furti e truffe.
Il sistema ideato dalla coppia era semplice, ma efficace: attraverso i reati contro il patrimonio, la donna procurava il denaro e il compagno, incensurato, provvedeva a investirlo a suo nome, attraverso la sottoscrizione di polizze vita o forme di investimento alternative.
Le movimentazioni non sono sfuggite però alle maglie del sistema antiriciclaggio e hanno permesso ai finanzieri di ricostruire il patrimonio illecitamente realizzato dalla coppia. Acclarata la completa sproporzione fra i redditi dichiarati dai due nomadi – pari, negli ultimi dieci anni, ad appena 1.200 euro – e le disponibilità detenute